martedì 9 settembre 2008

Farmers Market



Arriva dall’America, precisamente dalla lontana California un fenomeno intelligente che sta prendendo piede anche nelle soleggiate piazze italiane. Di città o di paese, è un dettaglio poco importante, perché i farmers market, mercati contadini, riportano il consumatore a riscoprire i sapori, i profumi e i prodotti del territorio ad un consumatore sempre più frustrato da prezzi bollenti del supermercato.

La produzione dei farmers market è rinomata per la sua offerta di frutta e ortaggi coltivati in loco e venduti freschi. Il fulcro di questa politica è quello di raccogliere il frutto nel miglior momento possibile, quando la massima espressione di sapore e qualità è garantita, preservando tutti i valori nutrizionali delle produzioni fresche e garantire un breve passaggio dal campo di coltivazione alla nostra tavola.

Comprare dalla bancarella del contadino sotto casa, oltre ad essere una forma di acquisto ponderato è una vera e propria scelta di vita: difficilmente si potranno trovare fagiolini sul banco a Dicembre, o Banane importate dal Brasile, l’offerta è locale e offre una sicurezza senza precedenti. Il produttore locale, vende i suoi prodotti dandone una garanzia sulla provenienza e sulla genuinità.


Secondo alcuni dati relativi 2008, contro i 890 milioni di euro negli Stati Uniti, in Italia il giro d’affari delle attività dei mercati contadini arriverebbe a 150 milioni di euro per la vendita di vini, ortofrutta, olio, formaggi e altre specialità effettuati direttamente da 57.530 aziende agricole, con un aumento boom del 48 per cento dal 2001.

Questi numeri rendono efficacemente l’idea della portata e dell’importanza che questo fenomeno, rappresenta e potrebbe rappresentare per l’economia alimentare italiana.

Nessun fitofarmaco, nessun Ogm, potrebbe sembrare una visione idilliaca del paese delle meraviglie, ma per fortuna in questo paese delle contraddizioni alimentari, questo fenomeno è realmente presente.


Acquistando ortaggi, miele o altri prodotti dal contadino sarà possibile riscoprire in modo sano i prodotti tipici del territorio, e riscoprire sulle orme di una tradizione locale anche le ricette contadine di una volta o moderne con versioni più particolari.
Si tratta di scegliere di fare una spesa ponderata e informata, di ricercare nel proprio ambiente alcuni elementi che possono aiutarci a riscoprire il gusto vero di pomodori o mele, e di cercare un vero e proprio scambio di cultura.
In Italia i mercati contadini sono nati in Trentino Alto Adige, e ultimamente sono arrivati ad occupare tante piazze di regioni italiane quali: Emilia Romagna, Piemonte, Sicilia, Lombardia, Puglia e Toscana.


La regione Toscana, attraverso il il progetto "Filiera corta" ha messo a disposizione del territorio oltre 3 milioni di euro per avviare diverse iniziative: 16 mercati, 14 spacci con apertura quotidiana, 3 negozi nei musei e 3 accordi fra categorie per corner shop in ristoranti, alberghi e negozi della Toscana. I 13 nuovi mercati nasceranno a Firenze, Pontassieve, Empoli, Grosseto, Livorno, Prato, Volterra, San Miniato, Fivizzano, Appennino Pistoiese, Castelnuovo Berardenga e Sovicille e Sansepolcro.
La Sicilia, nelle domeniche d'eccellenza allestite a Palermo, ha fatto registrare circa 1600 rapporti commerciali tra produttori e consumatori.
La Puglia invece si contraddistingue dal 1995 con i farmer's market di Taranto e di Bari.
Queste realtà sono gestite da differenti tra cui la Coldiretti, la Cia, Amministrazioni e Slow Food (sotto il nome di Mercati della Terra).

Grazie alll'emanazione del decreto legge del ministero delle Politiche Agricole, in vigore dal 1 gennaio 2008, i mercati contadini, riservati all'esercizio della vendita diretta da parte di imprenditori agricoli, si permette lo sviluppo di circa 100 mercatini nelle città italiane entro il 2008 per arrivare, nel 2010 a 400-500 mercati attivi, per un totale di 6000-8000 imprese agricole coinvolte.

Oltre alla vendita diretta molte aziende agricole, prevedono la possibilità al consumatore di i prodotti stagionali direttamente a casa, attraverso abbonamenti semestrali o annuali che permetteranno di ricevere settimanalmente prodotti freschi di agricoltura locale. L’offerta è particolarmente interessante: ogni consumatore potrà raggiungere l’azienda agricola telefonicamente o via web, esprimere l’ordine, controllare lo stato di spedizione e aggiornarsi sulle novità del suo produttore di fiducia.
Nel pacco spedito, i prodotti stagionali saranno freschissimi e il più delle volte accompagnati da un breve ricettario, in cui sono annotati metodi di preparazione o conservazione degli articoli acquistati.

A questo proposito segnalo la Cascina del Cornale a Magliano Alfieri, in provincia di Cuneo (www.cascinacornale.it), che conta sulla collaborazione di 80 agricoltori per dare una maggior scelta di ortaggi possibile, da ordinare via web attraverso un abbonamento spesa. Il contenuto della spesa non è prestabilito ma cambia in base alle stagioni, alle disponibilità e alla scelta di diversificare, e sarà possibile comporre personalmente la spesa, in base ai gusti e alle preferenze o lasciare scegliere ai gestori della cascina cosa mettere nel pacco da spedire.

L’azienda Baronchelli, con sede nel lodigiano, (www.aziendaagricolabaronchelli.com) è un’azienda produttrice di latte crudo e altri prodotti agricoli come formaggi, salumi, carne, riso, yogurt e conserve. Sul sito sarà possibile effettuare degli ordini, consultare orari e luoghi di mercato per vendita diretta.

L’avvio dei mercati contadini ha portato diversi cambiamenti nella mentalità di acquisto ma anche di concezione della spesa, il protagonista del mercato non è più il consumatore ma il prodotto stesso, l’attenzione riposta all’oggetto di acquisto è un parametro talmente importante che ci si ricercano i luoghi di acquisto di precisi prodotti. A tal proposito vi sono innumerevoli siti in cui vengono dati consigli sui luoghi di mercato più convenienti o vere e proprie mappe: nel sito www.milkmaps.com, è possibile consultare una cartina multimediale che indica tutti i distributori automatici di latte crudo in Italia e alcuni dati sul produttore scelto.


Fare una spesa a chilometri zero, non è esclusivamente una tendenza: il cambiamento orientato in questo senso, permette un risparmio di emmissioni di CO2 e di energia senza confronto.
Se settant’anni fa i cibi percorrevano pochi chilometri, dalla produzione alla tavola, la moda dell’ultimo decennio ci ha portato a volere cavoli in Agosto e Papaya disponibili tutto l’anno. Assaporare prodotti locali, gustare frutta fresca di stagione, non salva solo il portafoglio ma diminuisce l’impatto ambientale e rappresenta in tutti sensi una scelta sostenibile.